la Juve e il gambero, passi avanti e passi indietro. Pochi movimenti a livello di crescita e la paura di non farcela quando sei li per agguantare il risultato. Suicidio Sassuolo. Dionisi ha presentato la sua squadra contropiedista, una prateria per ripartire e farti bucare, un gioco da dilettanti che non concede attenuanti. La ricerca spasmodica di vincere una gara nata male e tra le paura poi di non farcela finisce peggio. Il Sassuolo è compagine di gente che il calcio lo interpreta nel miglior modo possibile, sintesi chiara e senza fronzoli. Forse troppo basilare ma non per questo criticabile. Difesa schierata, quella di Dionisi, poi alla minima occasione corsa e contropiede fulminante. La Juve si mangia le mani vanificando quello che di buono si era visto. Roma e poi Inter illusione di una ripartenza. La Juve si mette alla mercè di una squadra che non ti perdona errori o distrazioni. Alla mia domanda del giorno prima il mister ripete con insistenza che il Sassuolo non è malleabile ma molto rognosa. Una ripetizione allarmante che presagiva solo lui ma che alla fine è risultata esser questa chiave ed epilogo annunciato. Inutile negarlo o gridarlo ai quattro venti, manca la grinta e i famosi occhi di tigre. Pochi sprazzi concessi. I ricordi di un’antica juve non bastano a spaventare l’avversario. Non si vive solo di ricordi e a volte non basta chiamarsi Juve. L’Allianz è diventato ormai terreno di conquista. Quella juve che nulla ti concedeva non è piu’ la squadra irresistibile di un tempo. Gli uomini non sono piu’ gli stessi. Appannati e confusi quelli di oggi, disordinati e a tratti senza idee. Latitano le punte e Morata non punge, lui non è l’uomo che finalizza le azioni, l’uomo dell’ultimo tocco. Dybala accende la Juve con le sue serpentine che spesso per sfortuna si infrangono sui legni degli avversari. Uno Chiesa irriconoscibile che fatica a conquistarsi il suo pezzo di terreno da cui ripartire. Locatelli, Cuadrado, Rabiot e ieri eccezion fatta per Mckennie autore del pareggio, centrocampisti che non danno garanzie. Arthur è forse l’unico a capire che la palla va giocata, l’unico al momento che sa bene cosa fare. Apprezzabile il suo impegno ma lontano pero’ da una continuità che garantirebbe al brasiliano un posto sicuro. Male la fase difensiva in occasione dei due goal, il secondo poi da dimenticare con un reparto di copertura completamente sguarnito alla ricerca del goal vittoria. Perchè tutti avnti? Alex Sandro che subentra all’infortunato De Sciglio passa una serata da incubo e commette motli errori sul controllo palla. La stagione del brasiliano è iniziata male. Non c’è piu’ Cristiano Ronaldo e allora i goal devono arrivare da qualche parte. La preoccupante carenza di un vero leader in attacco segue alla carenza di centrocampisti in grado di segnare. Pochi tiri da fuori area e spesso imprecisi.
A conclusione di una serata da dimenticare ( pensavamo con che il dopo Empoli sarebbe finita li) possiamo salvare il solo Kaio Jorge. La sua rovesciata è stato il gesto atletico piu’ bello di una serata opaca. Il giocatore bresiliano ha numeri da vendere.
Subentra dunque timore e incertezza. Come una mannaia arriva l’ostico Verona di Igor Tudor pronto alla vendetta personale. Un turno di campionato tutt’altro che semplice. Il lavoro di Massimiliano Allegri comincia ora mentre i risultati delle avversarie allontanano sempre piu’ la Juve da una vetta che appare ancor piu’ alta. La Juve come il gambero.