E’ ormai da tempo che vado ripetendo che il calcio italiano e’ entrato in uno stato di crisi profonda iniziata la notte del 9 Luglio 2006 quando Fabio Cannavaro ha alzato la Coppa del Mondo sotto il cielo di Berlino.
Non a caso il 2006 e’ anche l’anno dello scandalo piu’ “farlocco” della storia del calcio italiano, il 2006 e’ l’anno di Calciopoli, meglio dire che e’ l’anno del “Grande Imbroglio”, costruito ad arte per (tentare) di distruggere la Juventus e la sua Dirigenza. Chi ha ordito il progetto di Calciopoli non ha tenuto conto di alcuni fattori importanti, prima di tutto non ha considerato che Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Roberto Bettega avevano costruito una grande squadra e obbligavano le avversarie a fare altrettanto, la Juventus della “Triade” era il motore trainante del Calcio italiano, tutti ricordiamo che quella era l’epoca delle “7 Sorelle” e che c’era alternanza e incertezza, ogni anno, per la lotta Scudetto.
Dal 2006 in avanti e’ iniziata una nuova era, un era che definirei “l’era del vincere facile”; l’esito di Claciopoli in pratica ha favorito sfacciatamente l’Inter di Moratti e Facchetti, praticamente l’Inter si e’ ritrovata in un sol colpo a non avere piu’ avversari ne temibili ne credibili dal 2006 fino al 2010, vincendo quattro Scudetti consecutivi senza nemmeno metterci troppo impegno.
Dal 2006 ad oggi il movimento calcistico italiano e’ entrato in una china che ogni anno lo porta sempre piu’ in basso; il livello tecnico della serie A e’ oggettivamente inferiore a quello degli altri Campionati Europei di primo livello, nelle squadre italiane sono ormai lustri che i “Top Players” sono totalmente assenti. I vivai italiani poi non riescono a produrre giocatori di alto livello e questo lo dimostrano le ultime edizione dei Campionati del Mondo dove la Nazionale e’ stata eliminata gia’ nella fase a gironi.
Ma veniamo all’attuale stagione, guardando la Classifica della Serie A viene da pensare che ormai si sia andati ben oltre allo stato di “crisi” e si sia in fase pre-comatosa, facciamo delle considerazione su dei dati reali e per farle mi avvalgo dell’analisi della classifica dopo la ventiduesima giornata.
Lotta Scudetto: La lotta per lo scudetto e’ virtualmente chiusa se si considera che la Juventus ha quattro punti di vantaggio sulla Roma seconda e la Juventus deve ancora giocare la partita contro il Crotone che, a scanso di un suicidio dei Bianconeri, la porterebbe ad avere sette punti di vantaggio sui Giallorossi. Ma ben oltre l’aspetto puramente numerico, il campo sta dimostrando il tremendo gap che divide la Juventus dalle antagoniste, pur giocando non certo bene i Binaconeri continuano a vincere su tutti i campi, quando hanno una flessione perche’ decidono che “non hanno voglia di impegnarsi” subito dopo recuperano. Le avversarie invece non riescono ad essere costanti come la Juventus nei risultati e quindi di conseguenza si stanno allontanando sempre di piu’ dalla vetta della Classifica. In altre parole solo la Juventus puo’ perdere questo Scudetto. Conseguenza di questa situazione e’ che ormai nelle parti alte della Classifica si lotta per i due posti UCL disponibili e la lotta pare ormai ristretta a Roma, Napoli ed Inter con la Lazio come outsider. Una situazione che focalizzando l’interesse non certo alla vittoria dello Scudetto ma ai posti di rincalzo automaticamente riduce l’interesse della Serie A sia in Italia che all’estero.
Retrocessione: In questa stagione si sta vedendo una situazione che ha dell’assurdo, gia’ a gennaio la lotta per la retrocessione e’ praticamente conclusa con Crotone, Palermo e Pescara gia’ virtualmente retrocesse.
Ed il resto? I resto sono Atalanta, Milan e Fiorentina che si giocano, a malincuore, l’ingresso in europa League.
In un contesto del genere viene difficile pensare che la Serie A sia ancora un campionato che abbia un appeal internazionale, che i giocatori di prima fascia siano interessati a giocare in un campionato che esprime questi valori e soprattutto in questo modo il Calcio Italiano diventa sempre meno vendibile con conseguenti minori introiti da parte della Lega e quindi aumento dei debiti per i Clubs, ad eccezione della Juventus che e’ ricca perche’ vince.
Facciamocene una ragione e speriamo che la governance del Calcio italiano, dalla Lega alla Federazione, inizino a lavorare seriamente per riportare la Serie A e tutto il movimento al posto che gli compete in Europa e nel Mondo, perche’ se cosi non fosse allora si rischia veramente che il giocattolo si rompa irrimediabilmente.
Massimo Sottosanti