Non è certamente questo il momento per le apologie in difesa dei giocatori, di Allegri o di Marotta. La sconfitta della Supercoppa Italiana va incassata ed analizzata, i troppi errori e la mancanza di carattere sono innegabili, è stata decisamente una prova poco entusiasmante. Meriti e complimenti vanno invece ad Inzaghi e la sua Lazio, partita ben preparata ed affrontata con la giusta concentrazione.

La stagione è appena iniziata, per di più in anticipo rispetto a tutte le stagioni precedenti. Mai in Italia ci si era giocati un trofeo nazionale prima del 15 di agosto. Per i più accaniti detrattori la sconfitta subita ieri sera dalla Juventus è la prova delle tante teorie disastrofiche: La partenza di Bonucci peserà; Allegri non troverà il giusto meccanismo a centrocampo; Marotta non compra; la Juve non arriverà nemmeno 3^; etc-etc. Queste azzardate affermazioni si aggiungono alla lista delle tante e pessimistiche “chiacchiere da ombrellone” che ogni estate allietano i tifosi bianconeri seguaci del “ride bene chi ride ultimo”. Già, perché da quando la Juventus tornò alla vittoria dello scudetto (in verità anche prima delle note vicende del 2006) nel primo anno di Conte allenatore, lo straordinario primo anno dello Juventus Stadium, ha saputo superare gli addii di Del Piero, Pirlo, Vidal, Tevez, Pogba e di Conte stesso. La Juventus oggi tanto criticata, è la stessa squadra che è stata capace di vincere 6 scudetti di fila, la stessa Juve che con Allegri ha vinto 3 coppe Italia consecutive ed è arrivata per 2 volte in finale di Champions League, un traguardo non tanto semplice da raggiungere. A ben ricordare, anche le scorse stagioni estive portarono su Vinovo tristi nuvole cariche di pessimismo. E come in ogni campionato da quando è allenatore, le squadre di Allegri si presentano inizialmente appesantite dalla gravante preparazione estiva.

Si, forse ora può sembrare un’apologia in difesa di Allegri. Spendiamo allora due critiche anche verso il mister, incurante dell’evidente inferiorità numerica in mezzo al campo. Molta confusione inoltre nelle fasi di disimpegno e impostazione, soprattutto quando la Lazio “ingabbiava” Pjanic. Il suggerimento “da divano” poteva essere quello di partire con un Marchisio in più a centrocampo, sembrato già in forma nel pre-stagione, ed un Cuadrado in meno, apparso davvero poco brillante. C’è anche chi predicava per un Douglas Costa titolare, ma a parlare dopo il calcio d’inizio siam bravi tutti. Dunque sarebbe meglio rimanere calmi, lasciar tempo e lavoro a coloro che da 6/7 anni non fa altro che accrescere e migliorare il potenziale della Juventus. Siamo solo ad agosto signori, la stagione è molto lunga e… ride bene chi ride ultimo!

Marco Ludovico