di Simone Dell’Uomo

Un sabato di gare non indifferenti quello regalato dal nostro campionato. L’Inter stecca una prova importante e il sabato sera si chiude con un punto a testa a San Siro tra Inter e Atalanta, una partita che si chiude 1-1, ma rimpianti più grossi per l’Atalanta che per l’Inter, per il rigore sbagliato alla fine da Luis Muriel. Apre il solito Lautaro, pareggia strameritatamente nella ripresa la Dea grazie all’acuto del solito Gosens, poi nel finale il rigore parato da Handanovic a Muriel che nega alla Dea i 3 punti più prestigiosi del campionato ed il prevedibile, a quel punto, sorpasso alla Roma. Inter che adesso attende la Juve, impegnata stasera sera proprio all’Olimpico coi giallorossi; Dea che aggancia i capitolini e prosegue la propria striscia positiva, ma c’erano eccome i margini per conquistare un risultato clamoroso (classifica parlando, calcisticamente nemmeno per sogno) e soprattutto tutte le copertine della domenica.

LAZIO! Chi sorride e clamorosamente accorcia è ancora la super Lazio di Simone Inzaghi che, una volta abbandonata l’Europa del giovedì, punta senza pressione a vele spiegate verso quantomeno la prossima Champions League, vero e proprio sogno realizzabile e obiettivo concreto dalle parte di Formello. E poi si sa, come sosteneva un allenatore storico da quelle parti, il buon vecchio Delio Rossi, “le vittorie portano capelli biondi e occhi azzurri”. E così l’appetito vien mangiando, vento e poppa e alla Lazio gira tutto, ma proprio tutto bene. E così il Napoli, nonostante la buona prova d’orgoglio e l’ottima e spavalda prestazione dell’Olimpico, ha perso pure ieri: 1-0 Lazio, erroraccio di Ospina, segna ancora l’inesauribile Ciro Immobile che aggancia già quota 20 in campionato.  Autentico delirio e biancocelesti potenzialmente ad un solo punto dall’Inter, qualora dovessero vincere anche la gara da recuperare la gara col Verona. Decimo sigillo consecutivo per l’armata di Inzaghi, quest’anno finalmente seria a matura. Mastica amarissimo Gattuso, terza sconfitta in quattro gare, disastro Napoli a fine ciclo, perso ormai nei meandri di metà classifica.

ETERNO IBRA Vince il Milan, vince il nuovo Milan, vince il Milan versione Zlatan 2.0. Tre punti fondamentali per Stefano Pioli: il suo Milan sbanca Cagliari, vince 2-0 in trasferta e riapre la corsa europea proprio contro una diretta concorrente. Nel segno, chiaramente, finalmente, di Zlatan Ibrahimovic: gol pesantissimo, impatto perfetto a strigliare e svegliare i suoi compagni di squadra. Una vera e propria guida, soprattutto per leggere e amministrare con più esperienza ogni fase di gara. Tra l’altro la grandezza di Ibra scrolla pressione ai suoi compagni: troppo grandi le sue spalle, una garanzia. E ancora a 38 anni un gol e un altro annullato, soltanto per piccolo fuorigioco. Fischi ingenerosi per un Cagliari che dopo quella drammatica doccia gelata, la sconfitta interna con la Lazio al minuto 97 di metà dicembre, non s’è saputo più riprendere. Sono infatti arrivate diverse sconfitte consecutive, ma la squadra resta comunque al sesto posto perchè in autunno ha conquistato tutto e tutti, per questo merita rispetto ed equilibrio nei giudizi.

LE GARE DELLA DOMENICA

RUGGITO SAMP Fantastico colpo salvezza di Claudio Ranieri. Dopo aver iniziato l’anno col piede giusto, si guardi all’ottimo punto conquistato a San Siro col Milan di Ibra, la Samp vince uno scontro diretto interno fondamentale per volare sempre più verso la salvezza, ormai chiarissimo obiettivo da inizio stagione. Vince, stravince Claudio Ranieri, che demolisce il Brescia, cura Iachini che non si vede più: 5-1, netto, nettissimo a Marassi. Brilla Linetty, gol e assist, decisivo per riportarsi avanti dopo il sigillo del gigante Chancellor. Rondinelle che nella ripresa capitolano: doppietta di Quagliarella, finalmente tornato a splendere, nel momento più importante, per fissare il punteggio sul 5-1. Sparito un deludente Balotelli, che crolla con tutto il suo Brescia.

SOSPIRO VIOLA Brescia adesso nel baratro, così come la Spal, che nonostante la buona prestazione perde al Franchi: 1-0 Fiorentina, Iachini riscatta il pari concesso nel finale a Bologna e porta a casa, stavolta senza meritarlo, 3 punti fondamentali per scrollare pressione e soprattutto allontanarsi da una zona delicatissima di classifica. E nei momenti decisivi segna German Pezzella, stacco di testa perfetto, che da gran capitano argentino decide il match in piena ripresa e lascia esplodere la Fiesole. Mastica amaro la Spal, lontana parente da quella protagonista delle ultime annate radiose, per cui ormai s’è capito che la B è un’ipotesi concreta: perso Kurtic, anche Petagna potrebbe salutare nei prossimi giorni. Speriamo non rischi Semplici, la squadra ha giocato bene, nonostante il risultato finale.

BENTORNATO TORO Successo fondamentale anche quello del Torino che batte il Bologna, esattamente dopo aver battuto la Roma. 2020 iniziato per Mazzarri, bravo a resistere e salvare la panchina per autunno, per poi evidentemente spiccare il volo d’inverno. 2-0 a Roma, oggi 1-0 in una gara difficilissima, quella interna col Bologna. Segna Berenguer, decisivo ancora gallo Belotti versione assistman. Ruggisce e gioisce Walter Mazzarri: 27 punti, 2 lunghezze dal Cagliari settimo, due punti altresì sopra Milan ottavo. Tornato definitivamente ciel sereno in casa granata: l’Europa è a portata di mano.

SICUREZZA UDINESE In chiusura ennesimo successo di una squadra che, nel silenzio più totale, nonostante i cambi d’allenatore in corsa, riesce sempre a portare a casa il pane quotidiano. L’Udinese di Gotti che, recuperato De Paul, sontuoso con gol e assist, batte e demolisce 3-0 il Sassuolo, allontanandosi ulteriormente dalle zone basse e che, come la Viola, punta a godersi le tranquille acque di metà classifica, senza correre chissà quali rischi tra aprile e maggio. Sconfitta bruciante per i neroverdi, mastica amarissimo De Zerbi.