All’emergente arbitro Massimiliano Irrati è stata affidata una partita di arduo compito, essendo Juventus-Milan una sfida classica del calcio italiano. Prestazione impeccabile del fischietto pistoiese che, difatti, non ha deluso le attese: imponenza fisica e decisionale, vicinanza all’azione, provvedimenti perfetti e mirati hanno contornato una prestazione sicuramente da 8 pieno in pagella.

Da segnalare nel corso del primo tempo, nonostante il dominio prorompente della Juventus, l’eccessivo agonismo di Pjanic e Mandzukic: Irrati ha agito egregiamente dal punto di vista disciplinare per calmare gli animi dei due giocatori balcanici, lasciando sin da subito la sua impronta. Eccellente la scelta di ammonire anche Kucka nelle file del Milan, altro giocatore particolarmente nervoso – con cui Mandzukic aveva deciso di aprire un contenzioso – e di utilizzare il buon senso in occasione della gomitata dello stesso centrocampista slovacco rifilata al gigante croato sul finale della prima frazione di gioco: in tal caso l’espulsione del rossonero sarebbe stata esagerata. Al limite della comicità la scena di protesta di Bacca che reclamava a gran voce un rigore in quanto vittima di un intervento imprudente ricevuto a suo danno: peccato, però, che il presunto fallo sul colombiano sia stato commesso da un suo compagno di squadra… Corretto, infine, annullare il gol a Khedira al 28′ del primo tempo, pizzicato in fuorigioco in occasione della conclusione di Higuain.

Si può rilevare un’unica smagliatura di Irrati in occasione del fallo ingenuo di Locatelli su Dybala al 9′ del secondo tempo che ha costretto il Milan, nel suo momento migliore, a giocare il restante periodo di gioco in dieci uomini: quello del giovane rossonero è un classico fallo da espulsione diretta, non da doppia ammonizione come invece ha optato la giacchetta nera di Pistoia.

Una curiosità riguardo Irrati: è lo stesso che la scorsa stagione, quando Higuain indossava la maglia del Napoli, gli mostrò il rosso in occasione della trasferta di Udine – partita che pose fine, di fatto, ad ogni velleità di scudetto dei partenopei – scatenando la furia dell’attaccante argentino. Stavolta la musica è cambiata. Higuain indossa la maglia bianconera dove la cultura per la vittoria non permette di rimuginare il passato, ma punta solo il prossimo obiettivo: quello da raggiungere.

Massimiliano Casaburo