Quando si tratta di Juventus i problemi, seppur piccoli, diventano sempre “casi nazionali“, come se si volesse creare un alone negativo intorno ad una squadra e ad una società che, ormai da 6 anni, domina incontrastata il calcio italiano. Incontrastata si, perché il divario con le altre squadre si aggira intorno ai 15-20 punti, ed è facile parlare di torti o errori arbitrali, ma quando poi si vanno a vedere i rigori a favore ricevuti dalla Juventus, e bisogna scorrere tutta la classifica per trovarla, allora sarebbe giusto farsi qualche domanda.
Ma prima delle polemiche post Juve-Napoli era stato un altro caso a tenere banco, quello della litigata Allegri-Bonucci. Perché non è bastato che la società dicesse che di problemi non ce ne fossero, non è bastato che si prendessero provvedimenti a riguardo e che Bonucci sia stato relegato in tribuna nella partita contro il Porto; ancora adesso, infatti, a distanza di settimane i protagonisti vengono interpellati in merito alla questione.
Questa volta é Leonardo Bonucci a mettere l’ennesima pietra sopra, come riportato da La Stampa: “Dopo episodi così, poi le cose vanno meglio di prima. Io sono abituato a lottare da sempre. È un episodio che ha cementato il gruppo e ci siamo ritrovati ancora più uniti, questo può darci un grande slancio per il rush finale. Come ha detto il mister é un episodio che ha alzato la tensione in un momento in cui serviva”. Infine, il difensore della nazionale la conclude così: “Per me era finita lì, come per il mister, ma poi c’era un gruppo a cui rendere conto e un allenatore prende le decisioni per il bene di tutti. Ci siamo parlati in faccia e abbiamo chiarito. La prossima settimana dovrò offrir una cena a tutta la squadra a Torino“.
Cena per tutti quindi, e che il “caso“, adesso, sia chiuso davvero anche per gli altri.