La Juve e le dolci attese…
Diciamo la verita’ , si sente profumo di primavera e non solo per le clemenze metereologi che ma anche e, soprattutto , per questa aria frizzante di attesa, emozioni che solo certe partite sanno regalare.
Il periodo crepuscolare, inteso solo come meteorologico , sembra ormai alle spalle, la luce della speranza si intravede gia’ nel corso di questa vigilia; siamo solo agli ottavi di finale ma per questa Juve , costruita per vincere sembra che la sfida del Dragao valga molto ma molto di piu’ , quasi fosse un esame di maturita’
Del Porto si e’ detto ormai tutto, squadra , rognosa, scorbutica, tatticamente difficile da affrontare, team con il giusto equilibrio tra forza ed esperienza e, la sfrontatezza con cui i portoghesi hanno sconfitto la Roma nel preliminare di quest’estate, la dice lunga sulla loro caratura.
La Juve quindi , domani piu’ che mai, non dovra’ limitarsi ad uscire dallo stadio Dragao con un risultato positivo, ma altresi’ convincere e convincersi della sua forza perche’ cio’ che manca alla Signora in Europa e’ la consapevolezza dei propri mezzi di essere ella stessa padrona del proprio destino…insomma “homo faber fortunae suae” come, non solo dicevano i latini, ma come mettevano in pratica anche due versioni storiche della Juventus che, da sempre, fanno parte di diritto del paradiso della nostra memoria : parliamo della Juve del “Trap” in grado di cambiare l’inerzia di ogni sfida grazie ai suoi campioni, e , ovviamente, della Juve di Lippi che con il suo pressing dirompente era in grado di predicare calcio in tutto il mondo.
La Juve di Allegri cerca dunque l’investitura ufficiale in una Champions che pare disperatamente alla ricerca di una nuova regina dopo lo smacco subito dal Barcellona sotto la torre Eiffel .
Daniel Pisani