Alla fine del mercato si fanno i bilanci e non ora quando si è ancora nel pieno delle trattative. Tuttavia opinione personale sia ben chiaro, la Juventus alla griglia di partenza sara’ tra le favorite per lo scudetto. La Champions appartiene ad altri emisferi, ci vorranno ancora 3 anni prima di ambire ad una finale: bisogna essere onesti. Credo che l’accoppiata “sceriffo in incognito” al secolo Cristiano Giuntoli e Thiago Motta, rappresenti quanto di meglio si potesse desiderare. Un giusto mix da sogno. Si respira aria diversa gia’ entrando alla Continassa: rispetto dei ruoli, I famosi “compartimenti stagni” di Boniperti per intenderci dove oguno faceva il suo senza invadere l’altrui territorio, aver le idee chiare su come operare nelle scelte senza essere precipitosi. Vendere esuberi costosi e non piu’ produttivi, insegnare ai nuovi arrivi cosa rappresenti la Juventus e spiegare la storia di questa societa’. Chi arriva deve farsi una passeggiata nella sala trofei e capire che arrivare “secondi” è una sorta di sconfitta. Certo, questo concetto potra’ apparire spavaldo o chiamatelo come meglio preferite ma questa linea è l’unica che ha portato trionfi e risultati. La mentalita’ di una societa’ centenaria è ” conditio sine qua non” per completare con successo il raggiungimento dei traguardi prefissi. Qui alla Juve per anni si è persa la Trebisonda, ognuno andava per strade diverse, troppo disordine, troppe parole sui social, troppa gente che macchiava la storia, poca difesa al simbolo. La Juventus è stata sempre prima in tutto. Il bianconero un colore invidiato solo perchè altri non riescono a competere. L’avvocato Gianni Agnelli diceva sempre che rispondere a chi insultava la Juventus era indice di qualche problema psicologico e dunque era preferibile non scendere mai a discorsi inutili. Il motto coniato da Giampiero Boniperti del “non è importante vincere ma è l’unica cosa che conta” è la filosofia del lavoro serio, null’altro che questo. Un motto che dovrebbe essere applicato anche nella vita di tutti i giorni. la Juventus è rettitudine, organizzazione,rispetto dei compagni, ma principalmente lavoro. Chiunque sia passato da quelle parti ancor oggi si sente onorato di aver vissuto un periodo della propria vita professionale come un vero insegnamento di crescita di atleta, di uomo, di valori.