Chiesa

La partita disputata contro le furie rosse spagnole e come destarsi da un sogno quello contro l’Albania dove tutto appariva molto più chiaro non considerando la forza di un avversario mediocre. Paragoni azzardati in occasione di quella gara dove Barella era stato addirittura paragonato a Kross e Pirlo e dove contro la Spagna è stato lui insieme ai suoi compagni non meritevole nemmeno di uno straccio di sufficienza. A volte il calcio è strano e spesso e volentieri si commettono errori di valutazione rischiando di fare figure pessime. In buona sostanza valuto i 70 minuti di dominio assoluto degli avversari contro i pochi minuti a disposizione rimasti agli azzurri nel disperato tentativo di raggiungere un pareggio. Questo non va bene. Se l’Italia è questa e dico questa, non si andrà da nessuna parte.  Troppo spazio agli stranieri poco spazio alla creatività nostrana. Poco spazio dunque ai vivai, alla non più produzione di talenti, una prerogativa da sempre tutta Italiana. La prestazione contro la Spagna ci offende e rasenta il ridicolo dove nessuno è andato oltre un voto striminzito di sufficienza. Lo stesso trainer ex Napoli Luciano Spalletti pur riconoscendo la maggiore freschezza degli spagnoli non ha potuto nascondere la superiorità individuale, la maggior tecnica espressa dagli avversari. Dispiace dirlo ma 70 minuti di supremazia territoriale hanno fatto capire quanto L’Italia non abbia avuto la forza necessaria per controbattere gli attacchi continui a cui è stata sottoposta. Nico Williams  è stata una spina nel fianco della difesa italiana dove ha tenuto altissimi i ritmi degli avanti spagnoli e dove nessuno è riuscito a contenerlo. Cucurreia anche lui semplicemente devastante e da qui si evince la motivazione della sua alta valutazione di acquisto. Morata ha fatto il suo rendendosi sempre pericoloso e comunque un ottimo uomo assist  mettendo la retroguardia azzurra più volte in difficoltà. Tutto questo si racconta in 94 minuti di una gara di e ha giocato una sola squadra. Anche  una traversa che avrebbe ancor più amplificato una sconfitta ormai senza speranze. Sarebbe lungo l’elenco dei migliori in campo per quanto riguarda i nostri avversari tutti ovviamente oltre un 8 in pagella. Lo stesso identico voto va tutto a  Donnarumma impotente solo in occasione dell’autorete di Calafiori.  Ora sperare, come accade alla nazionale italiana quando deve risorgere dalle ceneri, tutto proiettato alla prossima gara contro la Croazia.  Questa sconfitta è anche un fallimento della federazione dove personaggi di nota conoscenza dovranno abdicare e lasciare spazio ad altri che possano fare molto meglio perché i risultati  non sono circoscritti al solo rettangolo di gioco. La prospettiva è  forse quella di prolungare, come già accade da tempo ormai, altri fallimenti, essi sono facilmente ipotizzabili. Non si salva nessuno dunque, la situazione è triste nonché preoccupante, una risposta alla domanda sul come risollevarsi giunge perentoria ma non si potrà sempre far ricorso alla proverbiale reazione italiana, questa non è una valida alternativa, non sempre funziona. Una qualità d’insieme è e deve essere il vero pericolo al quale bisogna porre un rimedio.