Un progetto che è morto sul nascere.La cessione di Fagioli alla Fiorentina è la dimostrazione di come sia totalmente fallito il progetto che la vecchia dirigenza ci aveva tanto caldeggiato,sostenendo che quella era la strada da seguire.
Non è rimasto nessuno. E questo vale per i giocatori quanto per gli stessi dirigenti. Era il settembre del 2022, il luogo è la sala stampa dell’Allianz Stadium e sul lungo tavolo sopra il pulpito si siedono: Cherubini, Soulè, Miretti, Fagioli e Arrivabene. La Juventus faceva così sfoggio dei propri gioielli,e quel giorno mostrava con orgoglio quello che sarebbe dovuto essere il nuovo progetto sportivo del club,la politica aziendale tracciata dalla proprietà che dalla cantera avrebbe dovuto costruire quelli che dovevano essere i nuovi successi.Un senso di fallimento,questo è quello che tutti i tifosi della Juve devono avere provato appena appresa la notizia della cessione di Fagioli e non perché siamo di fronte ad un campione ma perché la sua cessione sa un po di un progetto che si chiude per lasciare spazio a un nuovo capitolo.
In nottata, Nicolò Fagioli ha lasciato la Continassa, era l’ultimo presente a quella conferenza stampa,quel gruppo dirigente lo ha addirittura preceduto e nessuno lo ricorderà con nostalgia potete starne sicuri.
Si alzano alte le barricate. Dopo la cessione di Fagioli tanti tifosi sul web prendono posizione,sono in molti quelli che vorrebbero tenere Nicolò,denunciano un tentativo di smantellare quel progetto come se ci credessero ancora, di cancellare ogni traccia di “juventinità”, qualsiasi cosa voglia dire. Spesso si tratta di prese di posizione strumentali ma, come detto, alcune questioni sono più che lecite.
Cosa dice, del progetto giovani, la cessione di Nicolò Fagioli? Assolutamente nulla. Fagioli ha bisogno di rilanciarsi dopo una stagione di stop e 6 mesi con più bassi che alti, ha bisogno di cambiare aria, abbandonare il nido per provare a spiccare definitivamente il volo. Quando la situazione è questa, non si può che augurare buona fortuna a chi porta il bianconero nel cuore, ma diventerà grande senza quella maglia indosso.
Come detto, Fagioli era l’ultimo di quella tavolata,era il settembre del 2022 e tutti l entusiasmo se andiamo a vedere era già spento da tempo. Soulè è stato ceduto per fare cassa e qui pesano i problemi economici che si trascinano dall’esclusione dalle coppe europee, ma anche la volontà del club di accelerare magari anche troppo, la rivoluzione tecnica che ha portato la Juventus a cambiare 16 giocatori tra il mercato estivo e quello invernale. E Miretti? È ancora di proprietà della Juventus, ha deciso di andare a Genova per trovare continuità. La sta trovando e con Vieira sta crescendo partita dopo partita, in estate tornerà agli ordini di Thiago Motta e non e detto che con un po più di maturità nella testa,un po più di esperienza non possa essere quel giocatore di cui la Juve ha veramente bisogno.Attenzione,non significa abbandonare quella che in fondo è un progetto in cui la Juve crede da molto tempo.