E ADESSO COSA SUCCEDE? (di Massimiliano Fantasia).
Non bisogna farsi prendere dal panico, assolutamente,ma al tempo stesso non c’è nemmeno da dire che vedrete, andrà tutto bene. Come sempre, la verità è bellissima perché ci permette di vedere tutte le sfumature, accetta tutte le sfaccettature di una storia. In questo caso cosa ci racconta?Come prima cosa ,sottovoce ci dice che questa Juventus è un insieme di inizi, di eccitazioni da prima volta. Ma si può accettare come scusante al 20 febbraio? E’ comprensibile a otto mesi dalla nomina di Thiago Motta, a sei mesi dall’inizio della stagione? Proviamo a dare un risposta allora,e sinceramente la prima cosa che mi verrebbe da dire è che al momento no, non è assolutamente accettabile una cosa del genere,nessuno aveva l illusione che a Giugno saremmo stati campioni d Italia ne che ci avrebbero preso come il nuovo che piace in Europa.Adesso c è solo da vedere come andrà a finire.
Ma è chiaro che questa è una Juve che ha dei grossi limiti su cui c è ancora molto da lavorare,ad esempio è evidente come non riusciamo a competere contro un avversario per 95 minuti.Siamo di fronte ad una squadra senza una chiara personalità,che se aggredita si scioglie come neve al sole. Belloccia nel primo tempo, soprattutto per spirito d’intraprendenza, imbarazzante dopo essere stata rivoltata come un calzino e qui forse Thiago Motta ha sbagliato qualcosa,sicuramente il modo di intervenire,ma a mio avviso anche i tempi non erano quelli giusti.Nel secondo tempo ha prevalso l’ambiente, l’intensità, la voglia del Psv come ha anche voluto sottolineare Locatelli,e qui viene fuori un problema di carattere che è di tutta la squadra a cominciare proprio dal suo capitano.
Pareva quasi che il PSV avesse preso da esempio l’invito che Thiago aveva provato a trasmettere ai suoi,dove non ci si può arrivare con l’astuzia, ci si deve provare ad arrivare con il fisico. Nella ripresa, la grande differenza, è stata tutta lì, sul piano atletico. Non c’erano idee, gioco, sensazioni, emozioni, c’era una squadra che andava al doppio degli altri, e la Juve che aveva finito la benzina tanto fisica quanto mentale.
Anche da qui deve partire l’analisi, che parte dalle scelte di Motta e si diffonde nel momento generale che sta vivendo la Juve. È vero erano arrivati 4 successi,ma è altrettanto vero che nessuno di questi aveva convinto pienamente, forse solo la ripresa con i nerazzurri aveva spazzato via ogni dubbio. Ma i dubbi tornano, sono dissennatori per natura, s’infilano come i nuvoloni all’orizzonte,e ti avvisano che sta per iniziare a piovere e neanche realizzi quando. Questa squadra quanto è realmente cresciuta? Quando l’ha fatto? O come lo sta facendo?
Siamo a fine febbraio e le domande che si fanno sulla Juve sono tutte di natura esistenziale. E allora vale la pena porsi pure la questione delle questioni: il progetto Motta è quello giusto? E la Champions cambia le sensazioni della società a riguardo? Sì e no, anche se è difficilissimo rispondere questo, e naturalmente l’eventuale contraccolpo avrà un peso non banale all’interno delle dinamiche.
Il progetto Motta sembra comunque una strada nuova, e la Juventus può solo migliorare. Varrebbe la pena continuare così, a patto che si diventi un po più competitivi e si conquisti almeno il quarto posto.Non è il momento. Anche se è stato fallito il primo obiettivo stagionale, non cambiano i giudizi generali, non adesso, non subito. Almeno il tempo di digerire, poi avremo le idee più chiare e si potrà ragionare molto meglio.
Non bisogna farsi prendere dal panico, assolutamente,ma al tempo stesso non c’è nemmeno da dire che vedrete, andrà tutto bene. Come sempre, la verità è bellissima perché ci permette di vedere tutte le sfumature, accetta tutte le sfaccettature di una storia. In questo caso cosa ci racconta?Come prima cosa ,sottovoce ci dice che questa Juventus è un insieme di inizi, di eccitazioni da prima volta. Ma si può accettare come scusante al 20 febbraio? E’ comprensibile a otto mesi dalla nomina di Thiago Motta, a sei mesi dall’inizio della stagione? Proviamo a dare un risposta allora,e sinceramente la prima cosa che mi verrebbe da dire è che al momento no, non è assolutamente accettabile una cosa del genere,nessuno aveva l illusione che a Giugno saremmo stati campioni d Italia ne che ci avrebbero preso come il nuovo che piace in Europa.Adesso c è solo da vedere come andrà a finire.
Ma è chiaro che questa è una Juve che ha dei grossi limiti su cui c è ancora molto da lavorare,ad esempio è evidente come non riusciamo a competere contro un avversario per 95 minuti.Siamo di fronte ad una squadra senza una chiara personalità,che se aggredita si scioglie come neve al sole. Belloccia nel primo tempo, soprattutto per spirito d’intraprendenza, imbarazzante dopo essere stata rivoltata come un calzino e qui forse Thiago Motta ha sbagliato qualcosa,sicuramente il modo di intervenire,ma a mio avviso anche i tempi non erano quelli giusti.Nel secondo tempo ha prevalso l’ambiente, l’intensità, la voglia del Psv come ha anche voluto sottolineare Locatelli,e qui viene fuori un problema di carattere che è di tutta la squadra a cominciare proprio dal suo capitano.
Pareva quasi che il PSV avesse preso da esempio l’invito che Thiago aveva provato a trasmettere ai suoi,dove non ci si può arrivare con l’astuzia, ci si deve provare ad arrivare con il fisico. Nella ripresa, la grande differenza, è stata tutta lì, sul piano atletico. Non c’erano idee, gioco, sensazioni, emozioni, c’era una squadra che andava al doppio degli altri, e la Juve che aveva finito la benzina tanto fisica quanto mentale.
Anche da qui deve partire l’analisi, che parte dalle scelte di Motta e si diffonde nel momento generale che sta vivendo la Juve. È vero erano arrivati 4 successi,ma è altrettanto vero che nessuno di questi aveva convinto pienamente, forse solo la ripresa con i nerazzurri aveva spazzato via ogni dubbio. Ma i dubbi tornano, sono dissennatori per natura, s’infilano come i nuvoloni all’orizzonte,e ti avvisano che sta per iniziare a piovere e neanche realizzi quando. Questa squadra quanto è realmente cresciuta? Quando l’ha fatto? O come lo sta facendo?
Siamo a fine febbraio e le domande che si fanno sulla Juve sono tutte di natura esistenziale. E allora vale la pena porsi pure la questione delle questioni: il progetto Motta è quello giusto? E la Champions cambia le sensazioni della società a riguardo? Sì e no, anche se è difficilissimo rispondere questo, e naturalmente l’eventuale contraccolpo avrà un peso non banale all’interno delle dinamiche.
Il progetto Motta sembra comunque una strada nuova, e la Juventus può solo migliorare. Varrebbe la pena continuare così, a patto che si diventi un po più competitivi e si conquisti almeno il quarto posto.Non è il momento. Anche se è stato fallito il primo obiettivo stagionale, non cambiano i giudizi generali, non adesso, non subito. Almeno il tempo di digerire, poi avremo le idee più chiare e si potrà ragionare molto meglio.