Prestazione superlativa, motivazione alle stelle, una serie di palle gol pazzesca e calcio spettacolo allo stato puro. L’Atalanta suggella la sua prima notte storica europea, quello del primo successo in Champions League, ottenuta nella cornice di San Siro. Mai banale, romantica, memorabile. Demolita la Dinamo Zagabria, ottenuta la rivincita della pesante debacle dell’andata e soprattutto, riaperti clamorosamente i giochi qualificazione: Atalanta che potrebbe restare ancorata al quarto posto, non chiudendo in Europa League; ma Atalanta che può ancora arrivare seconda, qualora dovesse vincere a Donetsk. Servirà un’impresa, ma nulla è impossibile, se l’Atalanta è questa! Brillano tutti, nessuno escluso. Ma forse vanno tessute le lodi del Papu Gomez, tunnel su tunnel, notte magica per uno con le sue qualità. Tunnel e botta di mezzo esterno dal nulla sul palo lontano, un gol che fa crollare tutti: San Siro, spettatori, telecronisti, calcio europeo.
SAN SIRO L’Atalanta batte 2-0 la Dinamo. Primo tempo in rapidità e velocità, una traversa di super Gosens, prima del vantaggio firmato Muriel freddissimo dagli undici metri. Poi tante occasioni, il colombiano spreca, ma ad inizio ripresa arriva il cioccolatino, la prodezza da cineteca del Papu, che spiana definitivamente la strada ai bergamaschi. Che poi gestiscono e resistono, quindi esultano, si abbracciano. Guardiola primo e qualificato, poi Shakhtar 6, Dinamo Zagabria 5, Atalanta 4. La Dea è viva, la dea sogna, la dea spera.
SPETTACOLO A MADRID La notte di Champions, la notte di Real Madrid – Paris Saint Germain, la notte delle stelle al Bernabeu. Partita splendida, col Madrid avanti grazie al solito Benzema, dopo nemmeno un quarto d’ora. Verso la fine raddoppa ancora Karim, chissà per quale misterioso motivo contestato e mai reputato tra i migliori attaccanti d’Europa dell’ultimo decennio. Sembra finita, poi rimontona parigina: accorcia Mbappè, pareggia addirittura lo spagnolo Pablo Sarabia, Pablito, l’ex Siviglia. Tornato pure Neymar, partita a luci e ombre. Una rimonta che consente ai parigini di proteggere il primo posto, Madrid solo secondo: rifondazione tutta capire al Bernabeu, sembra essersi rotto qualcosa nell’ambiente merengues. Dopo 3 Champions consecutive ed un anno naturale di luci e ombre, quest’anno si aspettava la riapertura di qualcosa di importante: così non è, a far la differenza sono sempre i soliti Modric, Benzema, Marcelo. Non basta, non può bastare. Così come non basta al Galatasaray il punto interno col Brugge: pareggio belga allo scadere firmato Diatta, nerazzurri vicinissimi ai sedicesimi di Europa League.
MOURINHO BRIVIDI E RIMONTA Emozioni a Londra per la prima di Mourinho al Tottenham Hotspur Stadium. Special One che sperimenta e tocca con mano tutte le difficoltà del Tottenham di oggi, clamorosamente sotto con l’Olympiakos 2-0 dopo venti minuti. Poi riapre Alli, pareggia Kane, sorpassa Aurier ed è delirio. Serenità Spurs, s’è aperta l’era Josè. Nel finale chiude ancora l’uragano, Tottenham che chiude al secondo posto dietro ad un Bayern primissimo che cala il pokerissimo (mi si perdoni la rima): 6-0 a Belgrado, ennesimo cappotto per una Stella Rossa sorprendentemente ancora terza, poker Levandovsky.
LE “ITALIANE” Nel girone della Juventus successo esterno del Bayer Leverkusen che quantomeno conquista terzo posto ed Europa League. 2-0 secco per le aspirine a Mosca. Difficile prevedere un sorpasso sull’Atletico: colchoneros impegnati in casa con la piccola Lokomotiv, prevedibile l’1 in schedina. Come detto invece, nel girone dell’Atalanta, Manchester City qualificato e primo in classifica: a Guardiola basta l’1-1 interno con lo Shakhtar.